Frutta secca

Frutta secca

La frutta secca è molto amata dagli Italiani e comprende una vasta gamma di frutti disidratati ed altamente energetici. Essi, a parità di peso, sono circa otto volte più energetici dei corrispettivi frutti freschi.

Il processo di disidratazione a cui essi sono sottoposti fa sì che le sostanze nutritive si concentrino, fornendo un prodotto particolarmente ricco di nutrienti.

La frutta secca si può suddividere nelle seguenti due categorie:

  • La glucidica o non oleosa cioè ricca di zuccheri ma povera di grassi. Appartengono a questa categoria le albicocche, l’ananas, le mele, l’uva, i fichi, i mirtilli ecc.

  • La lipidica cioè ricca di grassi ma povera di zuccheri. Appartengono a questa categoria le noci, le mandorle, le nocciole, i pistacchi, le castagne; ma anche alcuni legumi ed alcuni semi come i pinoli e le arachidi.

    Frutta secca

    Frutta secca

Ma comunemente vengono inseriti in questa categoria di alimenti soltanto i frutti più ricchi di grassi, quali le noci, le nocciole, le mandorle, le arachidi, i pinoli, le castagne ed i pistacchi; benché tutti i frutti si possono disidratare.

I frutti di cui sopra sono ricchi di grassi buoni, del tipo omega; ma hanno anche discrete quantità di proteine, di vitamine e di Sali minerali.

Fondamentali nella dieta degli sportivi e dei vegetariani, sono un alimento ricco di fibre, ma anche di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi. Detto alimento esercita un’azione protettiva nei confronti dell’organismo, ed in particolare nei confronti dell’ipercolesterolemia. Ma deve essere consumato con moderazione e mai in aggiunta ad altri grassi, bensì in loro sostituzione.

L’ideale sarebbe consumare la frutta secca come spuntino; cioè lontano dai pasti principali e mai al termine di un pasto, per evitare una sovrapposizione energetica. ⚠

Uno spuntino ideale consisterebbe nell’associare una quantità massima pari a 20 g di frutta secca ad un frutto fresco; ma anche ad un’insalata di verdure.

Crostini con misto vegetale