L’Anice (Pimpinella anisum)
Descrizione della pianta
L’anice (Pimpinella anisum L.) è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Apiaceae (Umbelliferae).
Alta dai 30 ai 60 cm, presenta un fusto sottile e ramificato, foglie basali rotonde e dentellate, e foglie superiori più finemente divise.
I fiori, piccoli e bianchi, si riuniscono in ombrelle terminali; i frutti (impropriamente detti “semi”) sono piccoli acheni ovali, di colore grigio-verde e dal profumo dolce e intenso, simile a quello del finocchio o del cumino.
L’anice è originario del Medio Oriente e del bacino del Mediterraneo orientale, oggi coltivato in tutto il mondo per uso alimentare e medicinale.
Principi attivi
I principali costituenti dei frutti di anice sono:
- Olio essenziale (1–4%), ricco in anetolo (70–90%), metilchavicolo, anisaldeide e estragolo.
- Flavonoidi, cumarinici, tannini e acidi organici.
- Proteine e zuccheri (fino al 20%).
L’anetolo è il componente principale responsabile del caratteristico aroma e delle proprietà carminative e antispasmodiche.
Usi in cucina
L’anice è una spezia antichissima: i suoi semi vengono usati per:
- aromatizzare dolci (biscotti, pane, ciambelle, torte);
- insaporire liquori come sambuca, ouzo, pastis, anissette e rakı;
- aggiungere una nota fresca e dolce a tisane, infusi, pane e formaggi.
In alcune tradizioni, l’anice viene masticato dopo i pasti per rinfrescare l’alito e favorire la digestione.
Usi presso gli antichi popoli
- Gli Egizi lo conoscevano già nel XVI secolo a.C., utilizzandolo come digestivo e calmante.
- Gli Greci e i Romani lo impiegavano per aromatizzare i dolci (il famoso “mustaceum”, antenato del pan di anice) e per combattere la flatulenza.
- Plinio il Vecchio e Dioscoride lo raccomandavano per i disturbi di stomaco e per favorire il sonno.
- Nel Medioevo, i semi di anice venivano usati nei monasteri sia per la preparazione di elisir digestivi che come profumatori d’ambiente.
Usi nell’industria
Oggi l’anice trova impiego in:
- Industria alimentare e dolciaria, come aromatizzante naturale.
- Liquoristica, per la produzione di bevande aniciate.
- Industria cosmetica e profumiera, grazie al suo olio essenziale.
- Industria farmaceutica e fitoterapica, per la formulazione di sciroppi, caramelle balsamiche e tisane digestive.
Proprietà medicinali e usi popolari tradizionali
L’anice è noto per numerose proprietà terapeutiche:
- Carminativo: riduce la formazione di gas intestinali.
- Digestivo e spasmolitico: allevia crampi e gonfiori addominali.
- Espettorante e balsamico: utile nelle tossi e bronchiti catarrali.
- Galattogogo: stimola la produzione di latte nelle puerpere.
- Antimicrobico e antifungino.
Usi popolari
Tradizionalmente, in molte regioni italiane e mediterranee si prepara un infuso di semi di anice dopo i pasti per “aiutare lo stomaco” o calmare coliche infantili.
In alcune zone rurali, si usava anche come rimedio per l’insonnia o per “purificare il respiro”.
Curiosità, detti e leggende
- Nell’antichità, si riteneva che l’anice preservasse la giovinezza e tenesse lontani gli spiriti maligni.
- Si diceva che, messo sotto il cuscino, favorisse sogni tranquilli.
- Un detto popolare toscano recita: “Chi mastica anice, scaccia la tristezza e il mal di pancia.”
- In Inghilterra medievale, l’anice era così prezioso che veniva tassato come bene di lusso.
Metodi di conservazione
I semi di anice vanno conservati:
- in recipienti ermetici, al riparo da luce, calore e umidità;
- in luogo fresco e asciutto, preferibilmente in vetro scuro;
- l’olio essenziale deve essere tenuto in flaconi di vetro ambrato, lontano da fonti di calore.
Conservato correttamente, l’anice mantiene il suo aroma per fino a 12 mesi.
In fitoterapia
In fitoterapia si utilizzano i frutti (semi) per preparare:
- Infusi digestivi: 1 cucchiaino di semi per tazza, dopo i pasti.
- Tintura madre: utile per meteorismo, tosse e digestione lenta.
- Olio essenziale (uso interno o esterno con cautela e in dosi minime).
Spesso è combinato con finocchio e carvi in miscele carminative e per coliche infantili.
In omeopatia
Nome del rimedio
Anisum vulgare o Pimpinella anisum – preparato dai semi essiccati della pianta.
Preparazione
Dalla tintura madre si ottengono diluizioni omeopatiche di vario grado (D3, D6, D12…).
Tipo di soggetto “Anisum”
Il soggetto Anisum è spesso:
- Di costituzione fragile, sensibile, ansioso;
- Soffre di disturbi digestivi, meteorismo, tensione addominale;
- Può essere un bambino con coliche gassose o rigurgiti;
- Negli adulti, prevale una certa agitazione nervosa postprandiale con respiro corto e pesantezza epigastrica.
Modalità di aggravamento
- Dopo pasti abbondanti o pesanti;
- In condizioni di stress o ansia;
- Con alimenti fermentabili o bevande gassate.
Modalità di miglioramento
- Con calore (tisane calde, impacchi);
- Con eruttazioni o emissione di gas;
- Con riposo e tranquillità.
Usi principali in omeopatia
- Difficoltà digestive, meteorismo, coliche infantili;
- Tosse secca o catarrale, specie se associata a gonfiore addominale;
- Stanchezza e tensione nervosa post-pasto;
- Disturbi mestruali con spasmi e irritabilità digestiva.
È spesso associato ad altri rimedi come Carbo vegetabilis o Nux vomica in complessi omeopatici per digestione difficile.
Conclusione
L’anice è una delle piante più antiche e versatili della tradizione mediterranea: unisce gusto e benessere, profumo e medicina.
Usato con moderazione, offre benefici digestivi, respiratori e nervosi, rappresentando un perfetto esempio di come la natura sappia unire piacere, salute e cultura.
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Anice