L’asparago è una angiosperma monocotiledone che appartiene alla famiglia delle Asparagacee. Gli asparagi hanno un rizoma (fusto modificato, simile a una radice) corto e grosso, dal quale spuntano germogli commestibili chiamati turioni. Proprio la diversità di colorazione dei turioni determina la varietà del genere degli asparagi. Se ne trovano in commercio di tanti tipi e colori: i più diffusi sono quelli verdi, ma ci sono anche bianchi e violetti. Molto particolari gli asparagi bianchi che devono la loro colorazione al fatto di crescere lontano dalla luce, coperti dalla terra. Altra eccellenza sono gli asparagi selvatici: molto sottili e dl sapore leggermente amarognolo, crescono spontaneamente nei campi o nel sottobosco.
Sui banconi del fruttivendolo l’asparago deve apparire ben diritto, con le foglioline chiuse, mentre la polpa interna dovrà risultare compatta ma tenera.
Più tempo passa dalla raccolta, più l’asparago perde turgidezza.
Per non disperdere l’aroma e valori nutritivi è meglio non tenere i gambi degli asparagi in acqua, poiché l’assorbiranno, anche acquistando peso. Gli asparagi freschi si mantengono in frigo anche 4 – 5 giorni; se invece si vogliono conservare dopo la cottura, è bene farlo riponendoli in un contenitore ermetico e per non più di 2 – 3 giorni. Gli asparagi sono apprezzati perché svolgono un’azione diuretica e depurativa. L’azione diuretica di questi germogli è nota, comprovata dal caratteristico odore che assumono le urine dopo il loro consumo. Trattandosi però di un’azione molto drastica, se ne sconsiglia l’assunzione a persone affette da malattie renali. Questa proprietà è invece preziosa nei casi di idrope (accumulo di liquidi) di origine cardiaca, di calcolosi renale, di gotta o di reumatismi.
Gli asparagi sono ricchi di fibre che favoriscono il corretto transito intestinale e quindi consigliati nei casi di stipsi. Apportano anche vitamine, in particolare le vit. A, B e C, e minerali tra cui il Manganese, il potassio e il fosforo. La vit. A e il Manganese stimolano l’azione del fegato e quindi apportano benefici alla pelle e forniscono vigore all’organismo. Il fosforo e la vitamina B le rendono utili in caso di astenia e il loro consumo aiuta a controllare i livelli di insulina. Sono, inoltre, alleati della “linea” per la poca quantità di calorie: 30 per ogni 100 g di prodotto. L’abitudine di mangiarli accompagnati a burro, uova e formaggio può ostacolare la loro buona digeribilità: meglio allora utilizzare solo uno di questi ingredienti, tenendo presente che l’olio extravergine d’oliva e il limone restano i condimenti più sani. La cosa migliore sarebbe consumarli crudi, grattugiati e aggiunti all’insalata.
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